La carovana rosa è tornata in Italia dopo la partenza irlandese. La Giovinazzo-Bari è ancora adatta agli sprinter: Kittel punta al tris ma deve guardarsi da Bouhanni, Petacchi (che vincendo andrebbe in maglia rosa), Nizzolo, Viviani e Appollonio. Quarta tappa oggi per il 97° Giro d’Italia partito in Irlanda del Nord.
Giovinazzo è una piccola cittadina di 21.000 abitanti. Se la visitate non perdetevi: la Cattedrale di Santa Maria Assunta (XII secolo d.C.), l’Arco di Traiano (una delle porte della città), il Torrione (u tammurre, il tamburo) e le mura aragonesi, Piazza Vittorio Emanuele II (con la fontana dei Tritoni), il borgo medievale di Sette Torri. Qui il Giro non c’è mai stato. E’ una località balneare a 20 km dal capoluogo Bari, è famosa per il porto peschereccio e il fascino del centro storico. Vanta una grande tradizione nell’Hockey su pista (Afp Giovinazzo). A tavola non perdetevi le Specialità di mare (comprese le cruditès), ortive locali sott’olio e sott’aceto (melanzane, carciofi, pomodori), focacce, pizzelle e frittelle.
L’arrivo è previsto invece nella grande Bari: 312.000 abitanti. Primo porto dell’Adriatico, tradizionalmente porta d’Italia verso l’oriente, Bari è custode di una cultura millenaria per via delle numerose dominazioni: fu romana, saracena, bizantina, normanna, sveva, angioina… senza dimenticare l’alleanza con Annibale durante la seconda guerra punica (III secolo a.C.)! 18 volte arrivo di tappa: 1911 (Carlo Galetti), 1913 e 1914 (Giuseppe Azzini), 1925 e 1927 (Alfredo Binda), 1934 (Adriano Vignoli), 1935 (Learco Guerra), 1936 (Raffaele Di Paco), 1947 (Elio Bertocchi), 1948 (Adolfo Leoni), 1954 (Angelo Conterno), 1961 (Jacques Anquetil – Fra), 1963 (Pierino Baffi), 1971 (Marino Basso), 1975 (Rik Van Linden – Bel), 1981 (Giuseppe Saronni), 1987 (Urs Freuler – Sui), 1990 (Gianni Bugno); Grande Partenza nel 1990. A tavola non lasciatevi scappare: Tiella alla barese (tièdde, patate, riso e cozze al forno), orecchiette con cime di rapa, linguine al sugo di seppia, dentice alle olive; Focaccia barese (guarnita di pomodori), Panzerotti; Olio Terra di Bari (Dop); Cartellate (carteddàte o scartillète): pasta fritta immersa nel vin cotto. Innaffiati da vini Castel del Monte (diversi vitigni, vinificati in rosso, bianco, rosato frizzante), Gioia del Colle (rosso, rosato e Primitivo), Aleatico di Puglia (due le tipologie: Dolce Naturale e, in versione passito, Dolce Liquoroso).