Era la sera del 13 gennaio 2012, quando la nave Concordia, in navigazione da Civitavecchia a Savona per una crociera nel Mediterraneo con partenza da Civitavecchia e scali previsti a Savona, Marsiglia, Barcellona, Palma di Maiorca, Cagliari, Palermo, urtò alle 21:45:05 il più piccolo degli scogli de Le Scole, situato a circa 500 metri dal porto dell’Isola del Giglio, provocando uno squarcio di 70 metri nello scafo.
A seguito del danno, la Costa Concordia è progressivamente sbandata sul lato di dritta (ovvero di destra), sino ad affondare abbattendosi sul lato dritto e restando in larga parte emergente. Mentre 4200 persone hanno potuto essere tratte in salvo (in prevalenza mediante le lance di salvataggio, e alcune centinaia, rimaste bloccate a bordo dopo il rovesciamento, mediante motovedette ed elicotteri), vi sono stati 32 morti, dei quali 30 corpi sono stati recuperati tra il momento del naufragio e la fine di marzo, mentre i resti degli ultimi 2 dispersi sono stati rinvenuti rispettivamente nell’ottobre 2013, solo dopo le operazioni di raddrizzamento per il recupero della nave, e il 3 novembre 2014, durante le operazioni di smantellamento della nave nel porto di Genova.