«Gli “Amici di Beppe Grillo Taranto”, a seguito delle notizie relative ai livelli preoccupanti di diossina rilevati, nei mesi di Novembre 2014 e Febbraio 2015, presso i deposimetri della stessa, posti internamente ed esternamente all’Ilva di Taranto, con picchi fino a 791 picogrammi al metro quadro, chiedono ufficialmente al Sindaco di Taranto che siano convocati al più presto il Direttore Generale di Arpa Puglia, Dott.re Giorgio Assennato e il Presidente della Regione Puglia, Dott.re Michele Emiliano a conferire e relazionare in Consiglio Comunale, in merito a quanto balzato agli onori della cronaca (ma sarebbe meglio dire disonori), nel rispetto di un’intera comunità cittadina, che troppo già ha pagato in termini di salute e vite spezzate prematuramente e che chiede conto sulle scelte operate da coloro che amministrano e controllano lo stato sociale e ambientale a causa della gravissima ricaduta così altamente nociva sulla sua salute, così come riferito nello Studio S.E.N.T.I.E.R.I. dell’Istituto Superiore della Sanità.» E’ quanto riportato in una nota degli stessi attivisti penta stellati ionici.
«Per quanto sopra – prosegue la nota, gli “Amici di Beppe Grillo Taranto” ricordano che l’Ilva è stata costretta a raccogliere i dati, così come prescritto nell’Autorizzazione Integrata Ambientale, ma che nella relazione, a firma dell’Ing. Maurizio Onofrio, del politecnico di Torino, i dati raccolti vengono imputati ad “altri fattori di contaminazione”, tra cui, probabilmente, “gas di scarico” e “caldaie industriali” oltre “alla combustione di legno o di auto incendiate”, facendoci passare, così, dalla polvere rossa del deserto del Sahara e dal fumo di sigarette di Bondi ai gas di scarico dei veicoli e alla combustione del legno di Onofrio.Gli attivisti del Meet Up storico cittadino ricordano, altresì, che lo stesso Presidente Emiliano ha trasmesso alla presidenza del Consiglio dei ministri e alla Procura della Repubblica di Taranto copia di una nota sull’esito di rilevamenti di Arpa Puglia, chiedendo alla stessa Agenzia per l’ambiente e al dipartimento di prevenzione Spesal della Asl di Taranto di eseguire un’indagine approfondita con campionamenti e analisi.
È noto, ormai – conclude la nota degli attivisti Meet Up “Amici di Beppe Grillo Taranto”, che i cittadini di Taranto, sempre più numerosi si stanno rivolgendo alla Corte Europea dei diritti dell’uomo a causa dell’inquinamento allarmante dell’Ilva, dimostrando così che non sono più disposti a barattare la loro salute e quella dei loro cari in cambio di un lavoro, solo per una piccola parte di concittadini, che porta un continuo degrado negli altri settori e nessun beneficio,mentre auspicano una riconversione vera dell’intero territorio.»