«La Commissione Europea, Direzione Ambiente, ha inviato una lettera ad Antonia Battaglia, portavoce di PeaceLink presso la Commissione Europea.» E’ quanto riportato sul sito internet della associazione ionica, in una nota a firma della stessa Antonia Battaglia, di Luciano Manna – curatore del dossier ILVA e di Alessandro Marescotti – Presidente di PeaceLink.
«In tale lettera – si legge ancora – si comunica che i servizi competenti stanno analizzando i documenti forniti da PeaceLink a Bruxelles con le raccomandazioni della ASL relative alla chiusura delle finestre nei momenti critici di inquinamento, che puntualmente si stanno verificando a Taranto, specialmente in queste ore. La Commissione Europea sta esaminando il nuovo decreto sull’Ilva, del 4 dicembre 2015, nel quale il Governo italiano promuove nuove importanti iniziative per dare sostegno finanziario allo stabilimento. Antonia Battaglia aveva infatti sottolineato sia presso la Commissione Concorrenza che presso la Commissione Ambiente che i lavori di adeguamento ambientale all’Ilva erano lontani da un completamento e che la situazione delle emissioni nocive restava fortemente preoccupante. Inoltre aveva evidenziato che il nuovo decreto prevedrebbe un potenziale riesame peggiorativo del piano ambientale, dopo la vendita dello stabilimento.
La Commissione – prosegue la nota – rassicura PeaceLink del fatto che la situazione viene monitorata molto da vicino, al fine di mettere in opera tutte le misure necessarie al rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini di Taranto. La Commissione dice di condividere la preoccupazione di Peacelink in merito all’urgente adozione di misure per contrastare l’inquinamento a Taranto, per il suo controllo e per la sua rimozione tramite bonifiche. La legge europea in materia, scrive Ion Codescu, Direttore Legale Direzione Ambiente, deve comunque esser rispettata. Una decisione sulle misure da adottare sarà quindi presa sulla base delle informazioni fornite e dopo un confronto con le istituzioni italiane. PeaceLink ha denunciato presso la Commissione Concorrenza già nell’agosto 2014 la situazione riguardante i prestiti bancari ad Ilva. È di stamane la notizia dell’aspro conflitto tra Commissione e Italia sulla questione.
Abbiamo lavorato con la Commissione Concorrenza e Commissione Ambiente – conclude la nota a firma di Antonia Battaglia – portavoce PeaceLink presso la Commissione Europea, Luciano Manna – curatore del dossier ILVA e Alessandro Marescotti – Presidente di PeaceLink – per mostrar loro cosa realmente accadesse a Taranto e all’Ilva, evidenziando il fatto che i soldi prestati dalle banche NON erano destinati al risanamento ambientale ma al salvataggio finanziario. Abbiamo avuto ragione. Si lancia una procedura di infrazione contro l’Italia sulla questione e si va avanti sulla questione ambientale.»