«Nel pomeriggio di ieri (mercoledì 9 dicembre 2015, n.d.r.), si è tenuto l’incontro dei capigruppo consiliari con il Direttore Generale dell’ASL Avv. Stefano Rossi, con il quale si è cercata una interlocuzione sul possibile riassetto dell’ospedale e sul mantenimento dei servizi ospedalieri.» a renderlo noto è Ciro D’Alò, consigliere comunale per “Sud in Movimento”.
«Dopo tre ore di acceso dibattito – prosegue D’Alò, è emerso quanto di più sconcertante poteva mai immaginarsi, ossia la quasi certezza dell’attuazione di quanto contenuto nell’atto del 23.11.2015 già inviato al Presidente della Regione e da me richiamato e pubblicato con il comunicato di due giorni fa. Con quel documento in sostanza viene proposta la chiusura del pronto soccorso di Grottaglie, il depotenziamento dell’ostetricia con servizio h6 e la chiusura della chirurgia d’urgenza, in ultima analisi una cannibalizzazione di Grottaglie, a tutto favore di Taranto, Martina, Manduria e dei rispettivi politici. L’Avv. Rossi ha chiarito che non vi è un imminente rischio di chiusura dell’intero ospedale, però appunto sono previsti forti tagli, che ad esempio costringeranno i cittadini del comprensorio di Grottaglie a recarsi al pronto soccorso del SS. Annunziata di Taranto, con tutti i rischi e le difficoltà che ne derivano per l’utenza.
Mi pare doveroso sottolineare – aggiunge D’Alò – che del documento del 23.11. u.s., non ne era in possesso nessuno degli odierni capigruppo e nemmeno il presidente della terza commissione. Di quel documento importantissimo, che sancisce gravi tagli per il nostro ospedale, ne era a conoscenza da tempo il Partito democratico ed il suo segretario Paolo Anniccharico, ma se ne sono guardati bene dal notiziare il Consiglio Comunale, assumendosi una grave responsabilità. Speriamo solo che il Partito Democratico abbia il coraggio di manifestare contro il Presidente della Regione del suo stesso partito, dimostrando di essere al servizio dei cittadini e non dell’apparato.
Ma al di là della polemica, che in questo momento non giova a nessuno, appare necessario ricordare a tutte le forze politiche, civiche e sociali della città, che questo è il momento della mobilitazione per difendere l’ospedale. E’ opportuno rimarcare che solo se vi sarà una mobilitazione diffusa e convinta, tra tutti i cittadini e le istituzioni, sarà possibile salvare il nostro ospedale. Il Direttore Generale è stato lapidario nel rimarcare che le scelte sull’ospedale dipendono dalla politica, quindi da Emiliano e del consiglio regionale, che sino ad oggi non hanno detto nemmeno una parola in favore del nostro nosocomio.
Dunque se veramente ci teniamo al nostro ospedale – conclude Ciro D’Alò – Venerdì 11.12, andiamo tutti insieme (cittadini, medici, paramedici, sindaci del comprensorio e consiglieri comunali) a Bari da Emiliano.»