La ricorrenza della festa di San Martino è davvero singolare perché cade esattamente l’11.11. Non a caso questo succedersi del numero 1 non fa altro che rinvigorire quella che per tanti scherzosamente viene considerata “la festa dei cornuti”. Ma perché? Cosa c’entra con le corna?
Si narra che San Martino fosse molto geloso della sorella e che la custodisse a tal punto da non farle quasi mai frequentare uomini. La ragazza però, al contrario di quello che pensava suo fratello era molto sveglia riuscendo più volte a sottrarsi alla sua attenzione per dedicarsi alle attenzioni dell’altro sesso. Questo ad insaputa del fratello considerato appunto come “cornuto”. Quindi la parola “cornuto” spesso non sottolinea la condizione di persona tradita, ma di persona tradita “inconsapevole”.
San Martino a Grottaglie
Infatti a Grottaglie si dice che il giorno di San Martino chi è cornuto debba indossare “la giacca alla smerza”, al rovescio. La giacca alla smerza si identifica con l’atto del tradimento in quanto sarebbe indossata frettolosamente al rovescio dall’ amante che abbandona in fretta e furia il letto coniugale dell’ amata subito prima che giunga il di lei marito. Ma perché una persona dovrebbe indossare una giacca “alla smerza” rendendo pubblica la sua condizione di cornuto? Perché è meglio essere cornuto consapevole che inconsapevole.
Il cornuto consapevole non fa altro che manifestare la sua sfortunata condizione ad aver preso per moglie una donna leggera delegando a lei la responsabilità del tradimento facendola palesemente passare dalla parte del torto. Il cornuto inconsapevole invece è colui che si è fatto “fregare” alla grande e che pertanto a Grottaglie viene etichettato con l’ ormai celeberrima frase di “curnutu cuntente”.