Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha disposto l’invio di 60 tra poliziotti e carabinieri in Puglia, nella provincia di Taranto a seguito della strage di ieri sera in hanno perso la vita tre persone, tra le quali un bambino di tre anni.
Gli uomini inviati dal Ministro si trovano già in Puglia per la caccia al killer. “Lo Stato – ha assicurato il ministro – darà una risposta rapida e concreta a un fatto di inaudita ferocia”.
Il prefetto di Taranto, Umberto Guidato, ha convocato una riunione urgente in prefettura. Da Roma stanno arrivando in Puglia i carabinieri del Ros. Le indagini sono dirette dal pm Remo Epifani e dal pm della Dda di Lecce Alessio Coccioli.
“Credo che lo stato debba reagire di fronte ad una strage così efferata, che ancora una volta dimostra quanto la modalità operativa della mafia abbia dentro di sé un codice di disumanità e di barbarie assoluta”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha commentato, a margine del Congresso Flai-Cgil sulla legalità, la strage avvenuta nella tarda serata di ieri a Taranto che è costata la vita a tre persone, di cui un bambino di quattro anni.
“Non si è esitato – ha proseguito Vendola – a fare strage: pur di colpire un obiettivo, non si è esitato a uccidere donne e bambini. Per Taranto è un drammatico risveglio. Forse è un momento in cui, in tante parti d’Italia, occorrerebbe fare il punto su quale sia la capacità della mafia anche di intercettare il disagio sociale, per costruire controllo del territorio e penetrazione nella vita sociale”.
“Le forze dell’ordine – ha continuato il Presidente della Regione Puglia – e la magistratura facciano piena luce, consegnino alla giustizia gli autori di questa strage, ma tutti quanti noi siamo chiamati a compiere una riflessione sui rischi che tornino gli anni peggiori in una città come Taranto e non solo”.