La proposta non è nuova, ed in verità a Grottaglie se ne era parlato più volte, anche se più come ipotesi aleatoria che come proposta concreta, mancando i presupposti pratici ed amministrativi per poterla concretizzare.
Oggi però alcune cose sono cambiate ed il sogno potrebbe diventare realtà. Parliamo del recupero dell’edificio che in passato ospitava gli uffici della stazione ferroviaria di Grottaglie per destinarlo ad usi sociali e di pubblica utilità.
Il sig. Francesco Peluso ci ha infatti segnalato l’iniziativa lanciata dalle Ferrovie dello Stato a livello nazionale, che prevede di cedere le vecchie stazioni FS in concessione gratuita in cambio di manutenzione e attività culturali.
Un esempio importante e recente di progetto di riqualificazione del patrimonio è stata la trasformazione di parte della stazione di Ronciglione in casa di accoglienza per famiglie con bambini affetti da malattie oncologiche. La stazione è stata ceduta in comodato d’uso gratuito per sei anni, ora è del tutto trasformata e gestita dall’ associazione Cuore di Mamma.
Qualcosa di simile a Grottaglie è stato realizzato con il recupero del vecchio edificio un tempo destinato a carcere ed oggi attrezzato come laboratorio urbano, ma nel caso della stazione ferroviaria, il vantaggio sarebbe quello di disporre di spazi maggiori e di una più comoda possibilità di raggiungere l’edificio con l’auto oltre che – ovviamente – con i messi pubblici, autobus o treno che sia.
Sulla rete ferroviaria italiana ci sono circa 1700 stazioni FS impresenziate e già 480 sono state assegnate. Ne rimangono quindi molte altre per poter pensare a centri di aggregazione e luoghi per eventi sociali e culturali. Certo alla stazione di Grottaglie qualche lavoro da fare c’è, ma tutto sommato le condizioni dell’edificio non sono troppo preoccupanti, e con un po’ di buona volontà e risorse economiche neppure troppo ingenti, l’edificio e tutta la zona potrebbe rinascere a nuova vita.
Non solo la stazione di Grottaglie è stata resa disponibile, sulle tratte tra Brindisi e Taranto sono circa una decina, ed anche pensare ad una sorta di “rete sociale” tra istituzioni pubbliche e associazioni private potrebbe aiutare a coordinare le richieste e focalizzare gli obbiettivi.
Gli interessati potranno trovare l’elenco e la documentazione FS sulle stazioni impresenziate in Italia cliccando questo link.