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Il Liceo Giuseppe Moscati di Grottaglie, in collaborazione con l’Istituto Casalini di San Marzano (Taranto) con il Progetto Etnie del Mibact, sono ospiti nel Padiglione della Rai della Fiera del Levante di Bari per un convegno nazionale dedicato al Mediterraneo tra terra e mare. La scuola al centro della vasta discussione tra educazione, conoscenza e culture altre. oltre la metafora in una visione geo-culturale.

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L’appuntamento è fissato per il prossimo 15 settembre alle ore 15.30. con i saluti dei dirigenti scolastici Anna Sturino (Liceo Grottaglie) e Maria Teresa Alfonso (Istituto di San Marzano) e l’introduzione di Pierfranco Bruni (Mibact) si avvierà la discussione, coordinata da chi scrive, alla quale parteciperanno docenti, esperti e giornalisti.
Il tema è abbastanza aperto: “Il Mediterraneo: un mare di etnie sulla terra del confronto”. Il Mediterraneo congiunge, separa, riunisce storia, cultura, lingue, civiltà. Modelli di diversità che hanno subito e si sono formati attraverso dei processi storici. Il Mediterraneo di Omero è già di per sé una dimensione della diversità della cultura che ha dominato una visione identitaria delle Nazioni in uno spaccato della storia d’Europa dei popoli.
Il Mediterraneo come valore sancisce il suo riferimento nella tradizione laica omerica e nella tradizione cristiana biblica diventa sempre più un raccordo attraverso le diversità culturali che si rappresentano come espressioni di modelli etici, religiosi, etnici, linguistiche. La lingua è una delle componenti fondamentali che vive all’interno della diversità delle culture. Richiami al legame tra etnie e culture.
La diversità soprattutto in questa nostra temperie è libertà. Non si può imporre la “percezione della cultura” (Kostas Gasparinatos). Diventerebbe un pericolo, un rischio, una inevitabile incomprensione. Ma non si può neppure dettare la necessità di una libera interazione tra culture nazionali e culture cosiddette “altre” in una Europa dove le diversità occupano lo scenario della vita quotidiana.
Il Mediterraneo (o la grecità o la Magna Grecia tra i suoi luoghi e il mito) non è soltanto un luogo o un attraversamento. E’ soprattutto un sentire, un sapere, un “sentiero” che si presenta con la sua storia, con la sua memoria e con le sue forme dell’arte. Nel Mediterraneo i colori del mito sono i colori della grecità che disegnano o ridisegnano una consapevolezza che vive dentro la coscienza dei popoli e delle civiltà.

Il sentire e la parola sono sempre accompagnate dai colori e dalle atmosfere, dalle figure e dal ricordo che plasma nell’immaginario le voci del tempo. Il mito, la forma, l’immagine e la parola. Sono un tracciato che si presenta attraverso una diversità di chiavi di lettura soprattutto nel contesto culturale contemporaneo. E il tutto viene ad essere assorbito dal simbolo.
Il rapporto mare – terra è un intreccio che ha coinvolto un legame forte tra Oriente ed Occidente. Il tema del viaggio è un tema assillante all’interno delle letterature antiche, nelle quali il mito è una definizione che supera la storia. Il mito è nato per dare al tempo una leggenda profetica e per andare oltre la realtà stessa. Uno dei grandi studiosi che ha approfondito questa materia è Carl Schmitt. Il destino di un popolo si traccia sulla linea che ha segnato le sue radici, le sue origini, le quali diventano, appunto, appartenenza.

L’intreccio tra terra è mare è in Schmitt una memoria depositata. Ma i processi che intaccano queste visioni hanno delle derivazioni bibliche. Il pensiero meridiano non è un fatto che nasce da una creazione della sociologia comparata. E’, invece, una metafora costante che regna proprio nei testi biblici. Il Mediterraneo non è attuale in termini politici, geografici, economici. Il Mediterraneo è stato sempre una consapevolezza nelle culture sommerse che hanno attraversato l’Occidente e l’Oriente. Una metafora che è continuata e si è impossessata di quel destino che segmenta la vita degli uomini e dei popoli.
Oggi, nell’attuale contesto, il tema del confronto resta centrale soprattutto in un progetto che vede impegnati il mondo della scuola, le istituzioni e la cultura.

(Si ringrazia la prof.sa Marilena Cavallo, autrice del testo)

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