«Leggo con non poca apprensione dalla stampa locale del richiamo del Sindaco di Taranto al mondo dell’impresa e alle banche locali per far fronte alla difficile situazione che vivono molte famiglie tarantine. Come se la povertà, la disoccupazione e il disagio sociale della nostra terra fossero in condizioni di emergenza solo in prossimità del Natale. E come se il mondo dell’impresa, già in ginocchio, potesse fornire qualche risposta.» Lo dichiara in una nota Fabrizio Nardoni, assessore regionale alle Risorse Agroalimentari.
Di fronte alle casse comunali in sofferenza è vero c’è da stare in ansia e molto preoccupati, e non solo per l’impossibilità di fornire assegni di sussistenza, e comprendo pertanto – prosegue Fabrizio Nardoni, lo scoramento del primo cittadino, che però di fronte a tutto ciò avrebbe dovuto reagire al senso di frustrazione aguzzando l’ingegno e predisponendo con lucidità e senso di responsabilità tutti gli strumenti utili per affrontare questa emergenza occupazionale e sociale.
Mi riferisco agli interventi approvati in Giunta regionale sui Cantieri di cittadinanza, destinati a disoccupati di lungo corso, e alle misure sul lavoro minimo di cittadinanza, per uomini e donne in cassa integrazione o mobilità, anche in deroga. Interventi che la Regione Puglia, con l’Assessore al Lavoro, Caroli, ha pensato per fornire risposte più strutturate ma che obbligano i Comuni ad una seria programmazione e ad una apertura di prospettiva che passi dall’idea di assistenzialismo a cascata ad una visione programmatica-strategica che possa creare lavoro e sviluppo.
In quelle misure – evidenzia l’Assessore Nardoni, c’è una piccola rivoluzione del welfare che mette nelle condizioni le amministrazioni comunali di non fare più spallucce di fronte al lavoro che non c’è.
Dice bene il Segretario Generale della CGIL di Taranto, Giuseppe Massafra, quando definisce “irragionevole” e “deleterio” l’atteggiamento di questo Sindaco, che si ostina a non convocare le parti per la firma del protocollo d’intesa utile ad avviare il percorso sui “Cantieri di cittadinanza” e il “Lavoro minimo di cittadinanza” e devo registrare con altrettanto rammarico le parole dell’Assessore regionale al lavoro Caroli che proprio due giorni fa dopo aver illustrato in conferenza stampa l’avvio di protocolli in tutte le province pugliesi, ha dovuto sottolineare con un “tutto tace” il vuoto che in questo senso arriva dal Comune di Taranto.
Il Sindaco Stefano così come il Presidente della Provincia, Tamburrano, – afferma Fabrizio Nardoni – possono convocare le parti e promuovere in città e nei comuni dell’hinterland l’avvio di questa fase, che consentirebbe alle imprese di ricevere sgravi, concorrere ad appalti con premialità legate all’assunzione di personale in particolare condizioni di disagio, e all’enorme platea di disoccupati e percettori di ammortizzatori sociali, di costruire un percorso di lavoro dignitoso.
Le politiche del lavoro non rientrano nelle competenze del mio assessorato, ma certo rientra nelle competenze di ogni cittadino tarantino il diritto di chiedere attenzione per il tema dei temi: il lavoro. Ne ho già parlato con l’Assessore Caroli e qualora gli enti locali non dovessero attivarsi in tempi celeri sarà indispensabile che sia la stessa Giunta regionale a fare da detonatore ed evitare così – conclude Fabrizio Nardoni – che Taranto rimanga fuori dalla ripartizione dei fondi (circa 4milioni di euro) previsti per il finanziamento di questi progetti.»