Potrebbe essere questione di giorni – ma il condizionale è d’obbligo – perché il Consiglio dei Ministri dia il via al piano ambientale ILVA. Spande ottimismo Gianluca Galletti, neo-ministro all’Ambiente, che prosegue sul doppio binario di salvaguardia di ambiente e lavoro con l’ambizioso obbiettivo di tutelare la salute e il territorio di Taranto e trasformare il colosso siderurgico in una azienda all’avanguardia.
Sui tavoli del governo non c’è solo il piano ambientale, previsto dalla legislazione vigente e che potrebbe costruire il primo passo del processo di bonifica di tutta l’area industriale, ma si discute anche della copertura dei parchi minerali, con una conferenza di servizi che dovrebbe dare l’ok al progetto e quindi consentire di dare il via ai lavori.
A gennaio il Comune di Taranto aveva espresso il suo benestare, ora si attendono i pareri del della commissione AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e quelli del ministero sulla VIA (Valutazione di Impatto ambientale). Proprio la copertura dei parchi è uno degli interventi più “visibili” previsti dall’AIA, sia per l’impatto che la dispersione delle polveri ha su tutta l’area del quartiere “Tamburi”, sia per la tipologia di soluzione adottata e l’ampiezza delle zone da coprire.
La copertura fu affidata alla ditta Cimolai di Pordenone con una gara bandita dal Commissario Straordinario Enrico Bondi e prevede la realizzazione di una sorta di enorme capannone che arriverà a circa 80 metri di altezza e che andrà a coprire un’area di 700 metri di lunghezza per quasi 300 di larghezza. Per la realizzazione della struttura dovrebbero essere impiegate più di trentamila tonnellate di profili e lamiere di acciaio, la maggior parte delle quali – peraltro – direttamente prodotte dallo stesso stabilimento ILVA di Taranto. I lavori dovrebbero concludersi in poco più di due anni e dovrebbero cominciare non appena ricevute – si stima entro tre mesi – tutte le necessarie autorizzazioni.
Intanto, a favore dell’ILVA va anche la revoca del sequestro preventivo di tutti i beni dell’ILVA disposto quasi un anno fa dal GIP del Tribunale di Taranto. Il provvedimento, firmato dal procuratore Sebastio insieme al pool di magistrati che ha indagato sull’ILVA, accoglie l’istanza di dissequestro presentata dal legale dell’azienda siderurgica alla luce di quanto disposto dalla Corte di Cassazione.