Il Sud e la Calabria tra Ottocento e Novecento è dentro la storia della famiglia Bruni – Gaudinieri. C’è un legame stretto tra nobiltà, commercio, proprietari terrieri e cultura nelle famiglia che hanno segnato il Sud dal Regno di Napoli al Fascismo.
È la storia di una famiglia borghese tra fine Ottocento sino ai giorni nostri in un vissuto meridionale, il cui contesto abbraccia alcune precise chiavi di lettura: quella del commercio, quella dei possidenti agrari, quella del ceto professionale, quella della devozione religiosa – cattolica, quella aristocratica – nobiliare discendente dai Borboni sino al Fascismo e anche dopo nella fase della ricostruzione, quella dell’intreccio tra cultura del Regno di Napoli e mondo albanese. È un raccontare uno spaccato del Sud (e in particolare della Calabria) attraverso la tradizione della famiglia Gaudinieri – Bruni, una famiglia stemmata, che ha segnato un percorso in quella civiltà aristocratica e nobiliare che ha visto come riferimento alcuni centri del cosentino e in particolare: San Lorenzo del Vallo, Spezzano Albanese, Cosenza, Terranova da Sibari, Acri oltre la Sardegna.
A scrivere “Cinque fratelli. I Bruni – Gaudinieri nella nobiltà di una famiglia”, di prossima uscita dall’editore Pellegrini (Cosenza), sono stati Pierfranco e Micol Bruni, i quali hanno tracciato un viaggio narrativo, completamente documentato da ricerche d’archivio, da un apparato storiografico e correlato con appendice fotografica appartenente alla Famiglia Bruni.
Pierfranco e Micol Bruni hanno voluto ricostruire la storia di una famiglia avvalendosi di documenti certi, ma attraversandola con un linguaggio narrativo. I cinque fratelli sono Adolfo, Mariano, Virgilio, Luigi e Pietro. Si parte però dalla famiglia d’origine, ovvero da Francesco Ermete Bruni di San Lorenzo del Vallo e da Giulia Gaudinieri di Spezzano Albanese.
Il commercio e la nobiltà incontrano due famiglie che sono possidenti agrari. È il mondo delle professioni che apre prospettive sia culturali che tecnico – amministrative.
Infatti Mariano andrà a vivere a Cosenza, illustre matematico e intellettuale elegante della Cosenza bene, Luigi, profondo conoscitore del diritto amministrativo e contabile, si stanzierà a Terranova come segretario comunale, Pietro, cultore della bella fotografia e geometra avrà un ruolo importante proprio in entrambi i campi nella città di Cagliari.
Adolfo e Virgilio hanno dedicato la loro vita al commercio, innovando i processi commerciali nei territori, e quest’ultimo, Virgilio, ebbe modo di diventare attento conoscitore e consulente di vigneti e di viticultura.
Insomma si tratta di un lavoro in cui si parla di una famiglia, appunto quella dei Gaudinieri – Bruni, ma si offre uno scavo meticoloso e una interpretazione all’evoluzione delle risorse, delle economie e delle nuove forme aristocratiche nella Calabria del Nord.
Proprio nel segno della tradizione, come valore, il libro si chiude con uno studio che lega la famiglia al culto paolano, documentata, grazie alla attestazione della Platea Gaudinieri dalla quale si evince il segno tangibile della comunanza tra l’Ordine dei Minimi e i Gaudinieri. Ora con la recente scomparsa di Maria Caracciolo, consorte di Virgilio Italo, si chiude un ciclo e si delinea il tracciato di una eredità storica e spirituale.