«La questione dell’abbattimento degli alberi di pino a Grottaglie è balzata improvvisamente in primo da un lato dallo sradicamento effettuato in alcune zone (piazza Unicef, via Rodari, Madonna di Pompei) dall’altro dai terribili incendi che hanno colpito le pinete di Fantiano e Paparazio.» Lo ricorda una nota degli attivisti del meetup “Grottaglie 5 Stelle”.
«Giova ricordare – prosegue la nota dei penta stellati grottagliesi – che già l’ufficio Agricoltura di Grottaglie a seguito del decreto ministeriale 23.10.14 delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali aveva lanciato in data 21 maggio 2015 il censimento degli alberi secolari del comune al fine di conservare e valorizzare un vero e proprio tesoro. Cosa ne è stato di questo censimento? E’ stato pubblicato? Da una prima analisi sembrerebbe di no..
I cittadini vorrebbero anche sapere se si è controllato prima dell’eradicazione di questi alberi se fossero censiti come secolari. Perché sono stati recisi proprio quelli più antichi in via Madonna di Pompei e lasciati quelli relativamente più giovani attorno al Campo Sportivo e Chiesa del Rosario che creano grossi disagi a podisti, fedeli, mercanti e passanti? Queste vie come altre sono interessate dai lavori di sistemazione di manto stradale e marciapiedi dell’importo di €. 514.000,00
Questo è un vecchio progetto, approvato dalla Giunta Comunale il 4 aprile 2014, le cui procedure di gara sono state avviate nell’agosto 2015 conclusesi con la consegna dei lavori all’impresa il 30 maggio scorso.
Chiediamo alla nuova amministrazione comunale se sia possibile rivedere il progetto anche in previsione dei nuovi lavori di sistemazione di strade danneggiate, intorno all’Ospedale per esempio, perché lasciando i pini così come sono c’è il rischio che tra pochi anni si dovranno stanziare nuove ingenti somme per ripristinare di nuovo asfalto e marciapiedi.
Perché – chiedono gli attivisti del meetup “Grottaglie 5 Stelle” – non si tenta un recupero dei pini abbattuti ripiantandoli in altre zone, magari proprio nelle pinete di Fantiano e Paparazio, ora gravemente rimaneggiate? Il fantomatico Parco Regionale delle Gravine se ne può occupare o è solo un carrozzone politico? A tal uopo ricordiamo che la Legge n. 10 del 14 gennaio 2013 prevede l’obbligo di mettere a dimora un albero per ogni nuovo nato o adottato (cioè per ogni iscrizione all’Anagrafe Comunale): a partire dal 16 febbraio 2013 ciascun Comune sopra i 15.000 abitanti dovrà così provvedere ad individuare un’area sul proprio territorio comunale da destinare a nuova piccola forestazione urbana, con posa di piante autoctone.
Da ultimo auspichiamo come avvenuto per aiutare la ricostruzione dei comuni del centro Italia colpiti dal terremoto una mobilitazione da parte dell’Amministrazione, delle Associazioni, delle Aziende e della cittadinanza tutta al fine di ricomporre quell’unicum eccezionale del nostro territorio composto dalle cave e i pini di Fantiano, lanciando e sostenendo iniziative quali RipiantiAMO Fantiano, Adotta un Albero… come già fatto dal F.A.I. Fondo Ambiente Italiano o nel link esemplificativo del progetto internazionale Treedom ».