“Ci avviamo alle elezioni Europee del 25 maggio e noto che pochissimi hanno voglia di andare a votare e molti meno, hanno voglia di seguirle e ascoltarle.” Lo dichiara Walter Capone, vice segretario cittadino della UDC di Grottaglie, che aggiunge: “Un disinteresse allargato che sembra dimostrare l’inesistenza della parola stessa EUROPA. La gente sembra percepire l’inefficienza della politica Europea, la mancanza di spessore di coloro che competono alla tornata elettorale, alla mancanza di un vero progetto concreto, credibile, realistico, condiviso, ma soprattutto che… sia “ PROPOSTA ” per la gente comune.
In un momento storico come l’attuale – scrive Capone – di indecifrabile situazione politica/economica la gente ha bisogno di poche e chiare proposte.
Avere messo al centro l’Euro come principale argomento di propaganda politica ha solo creato un rifiuto psicologico diretto contro una istituzione, che viene vista dai cittadini come una entità astratta, inconcludente e lontana dalla realtà sia nell’approccio ai veri bisogni della società che nelle decisioni. Le decisioni oramai vengono prese fuori dalle Istituzioni.
Per la maggior parte della gente l’Euro non è visto come un problema.
La maggior parte vive con lo stipendio del lavoro che presta ogni giorno ed essere pagata in Euro o in Bitcoin non fa differenza, basta che sia qualcosa che serva per comprare il pane, la pasta e la birra, niente di più.
La gente – prosegue Capone – ha sete di avere un lavoro, avere un asilo, una scuola per i figli, un ospedale per curarsi, un aiuto per i propri vecchi, ecc… bisogni reali, tanto reali, immensamente reali.
Certo parole quali DEMOCRAZIA, LIBERTA’ , GIUSTIZIA sono importanti e fondamentali ma non risolvono i bisogni di tutti i giorni.
Diventa essenziale che la politica cambi registro e cominci prima culturalmente a pensare che è iniziata l’era della concretezza e non della promessa e che finalmente cominci a vivere in mezzo alla gente per capirne i veri bisogni.
Questi saranno anni difficili per tutti – conclude Capone – e proprio per questo abbiamo bisogno di pragmatismo concreto.”
