Ciro Alabrese rompe il silenzio e scrive una lettera aperta indirizzata ai massimi esponenti del Partito Democratico di Grottaglie, della provincia e della Regione. Una lettera in cui rimarca la sua volontà di essere ricandidato a Sindaco della Città di Grottaglie. Una lettera inviata al Segretario PD Grottaglie Paolo ANNICCHIARICO, al Segretario Provinciale Walter MUSILLO al Segretario Regionale Michele EMILIANO, alla Commissione Nazionale di garanzia PD Roma, al Presidente della Commissione di Garanzia Gaetano BLE’ -Taranto e tutti gli iscritti del Circolo PD Grottaglie.
Ecco il testo integrale della lettera.
“Avendo appreso dagli organi di informazione, che il mio Partito, sovvertendo le normali e basilari regole democratiche sancite anche dal nostro statuto, ha individuato in un’altra figura esterna al Partito Democratico il proprio candidato Sindaco alle Amministrative 2016,
COMUNICO
e confermo, essendo io stesso al solo primo mandato, la mia volontà e disponibilità, di essere ricandidato a Sindaco. Volontà questa sempre e più volte espressa pubblicamente e direttamente al mio partito da oltre un anno e, da ultimo, nelle sedute dei coordinamenti all’uopo convocate.
In merito rammento che l’art. 29 comma 3 dello statuto regionale rimanda all’art.18 comma 5 dello statuto nazionale la disciplina di tale argomento, e sancisce il principio inderogabile che nel caso in cui il Sindaco a termine del primo mandato avanzi nuovamente la sua candidatura, possono essere presentate eventuali candidature alternative se ricevono il sostegno del 30% dell’assemblea del relativo livello territoriale, ovvero di un numero di sottoscrizioni pari almeno al 15%, ciò determinando conseguentemente la necessità di svolgimento delle elezioni primarie interne al partito.
Quindi non è il Sindaco uscente che chiede le primarie, ma compete agli iscritti, nelle misure sopra determinate, avanzare candidature alternative. Iniziative non assunte da alcun Componente dell’Assemblea degli iscritti.
Cosicché, essendo ad oggi l’unica candidatura in campo quella del sottoscritto, tale candidatura resta automaticamente quella ufficiale del Partito Democratico, come sancito dal comma 7 del citato art.18 dello statuto nazionale.
Da tanto consegue che nell’ipotesi di altra candidatura esterna al PD e collocata nell’ambito di una costruenda coalizione, il passaggio dell’elezioni primarie di coalizione resta l’unico ed esclusivo strumento democratico di selezione del candidato Sindaco, come previsto in particolare dallo stesso statuto richiamato, art.18 comma 1 e 3.
Considerato la responsabilità che il mio e nostro partito assume ad iniziare da quella del governo nazionale, per passare alla responsabilità del governo regionale e locale, appare scontato e palese che nelle istituzioni democratiche il rispetto delle regole e della dignità delle persone sia alla base di qualsiasi processo decisionale. Da questo principio inderogabile non credo che il mio partito locale voglia sottrarsi, nonostante ad oggi si siano registrate procedure alquanto anomale e scorrette, sia nel metodo che nel merito, ad iniziare, per tutto quello sopra esposto, dal mancato coinvolgimento diretto dell’Assemblea da parte di coloro che ritengono necessaria una candidatura alternativa al Sindaco uscente, essendo l’Assemblea l’ unico organismo deputato ad assumere le iniziative appena richiamate
In dispregio,quindi, delle regole e del rispetto della dignità delle persone, a mezzo di una nota stampa diffusa dalla segreteria del PD di Grottaglie, è stata sancita ufficialmente una nuova candidatura esterna al PD, prima ancora di aver ascoltato, discusso e deciso insieme al coordinamento ed assemblea degli iscritti, calpestando ulteriormente le regole dello Statuto.
A tanto va aggiunto che, come ben noto al PD locale, la ricandidatura dello scrivente è pubblicamente condivisa e sostenuta, oltre che da una parte considerevole del mio stesso partito, anche dalle seguenti forze politiche facenti parte dell’attuale maggioranza, Cattolici per il Sociale, la Puglia in Più, e da singoli consiglieri della stessa maggioranza. A questo si deve aggiungere il valore aggiunto di almeno altre due forze politiche di cui una espressione della società civile che il lavoro da me svolto in questi mesi ha permesso di far nascere e che per correttezza politica sopra richiamata il sottoscritto non ha ancora ufficializzato.
Il tutto animato dalla voglia, dal coraggio e dalla responsabilità di voler tenere unito il Partito Democratico, salvaguardare in parte l’esperienza amministrativa che ci lasciamo alle spalle, ma soprattutto per impedire, per il bene della città, che le sorti della stessa vengano decise a distanza, nella capitale e con un tuffo nel passato, da personaggi che pensano di proporre per nuovo un progetto che invece vede direttamente coinvolti uomini del passato e con qualcuno di essi che garantirà la conduzione della città con pilota a distanza, o per essere al passo con i tempi a controllo remoto.
Sono certo che il mio Partito Democratico sarà capace di riflettere e correggere il tiro, perché insieme abbiamo le responsabilità delle sorti della nostra città.