Avevamo segnalato qualche giorno fa lo stato di scarsa pulizia in cui versano i tratti terminali di via Caraglio e via Sonnino nei pressi di porta San Giorgio e dell’accesso al Castello episcopio. Quella che poteva e doveva essere una “cartolina” di Grottaglie da mostrare a turisti e visitatori è invece preda di erbe infestanti e guano di piccioni, per tacere di altro.
In queste ore, questo punto di Grottaglie ha subito l’ennesima ferita; una gamba del Cristo crocifisso in ceramica che fa parte del “Calvario” monumentale ha subito danni profondi e forse irreparabili.
Sarebbe quasi più consolante pensare a qualche vandalo incosciente o ad un danno accidentale, invece pare che l’accaduto sia da attribuire a “semplice” (e le virgolette sono d’obbligo…) incuria, mancanza di manutenzione, pulizia e tutela.
Che una comunità che si fregi del titolo di “Città d’Arte” non voglia o non possa tutelare uno delle più singolari e affascinanti testimonianze della maestria dei suoi ceramisti fa rabbia e tristezza; a poche decine di chilometri da noi si recuperano e si strappano dall’oblio testimonianze del passato che possono costruire un nuovo futuro (e sotto questo aspetto la testimonianza dei “Sassi” di Matera è emblematica), qui a Grottaglie invece antichi palazzi, lame e gravine, il centro storico e le pinete in periferie sono eufemisticamente trascurate.
Tra pochi giorni si inaugurerà la Mostra del Presepe e migliaia di persone passeranno davanti al Calvario sfregiato; Grottaglie mostrerà le sue eccellenze odierne, riuscirà a tutelare anche quelle del passato?