«All’indomani della netta presa di posizione da parte del Presidente dell’Ordine degli Architetti di Taranto nei confronti della questione, già evidenziata da ANCE Taranto, dell’affidamento a INVITALIA da parte del Comune degli appalti delle opere previste dal CIS per Taranto è utile dare una valutazione più ampia a quanto sta accadendo.» Lo dichiara in un comunicato la stessa ANCE TARANTO – Sezione Costruttori Edili di Confindustria ionica.
«Senza alcun intendimento di replica alle affermazioni dell’Amministrazione –prosegue la nota di ANCE – e nel rispetto delle competenze e prerogative di INVITALIA, al punto in cui si trova la nostra economia e nello stato di degrado complessivo in cui si trova la città non può bastare la sola ed ormai eterna invocazione del dissesto. Ancora di più si sente mordere l’assenza di una visione complessiva della città, cosa è oggi Taranto e cosa sarà fra due anni, cinque, dieci. Nessuna visione e dunque niente piani e programmi, niente strategie ed azioni, neanche ragionamenti ed analisi articolate, solo e sempre il dissesto come pensiero unico. ANCE Taranto ritiene che proprio oggi, ad un anno dalla fine del mandato, il Sindaco abbia l’occasione irripetibile di guidare una seria riflessione su ciò che non si è realizzato, tralasciando di addurre come unica ragione un dissesto economico che non possiamo continuare a trascinarci dietro come eterna eredità. Anche se amaramente bisogna ricordare, che ciò che non si è fatto in nove anni certamente non si potrà fare in dodici mesi.
Oggi – afferma ancora la nota dei Costruttori Edili di Confindustria Taranto – ciò che servirebbe è innanzitutto una seria ricognizione della condizione in cui versa la città. Quartiere per quartiere, isolato per isolato. Una riflessione aperta al contributo di tutti, in un clima di sereno rispetto delle differenti posizioni, del perché in questa città non si mettono in campo politiche urbane, lasciando marcire nell’inconcludenza ed incompetenza ogni iniziativa e disegno di rigenerazione e valorizzazione.
ANCE Taranto ribadisce che il continuo cambio di assessori e interlocutori ha frammentato, rendendolo privo di utilità, il rapporto con le imprese del territorio assolutamente disponibili a dare il proprio contributo alla ripresa complessiva di una città che non può che sperare in un percorso inclusivo delle varie sensibilità presenti. Terminata la ricognizione, un sistema urbano ben guidato dovrebbe costruire una strategia d’intervento approfondito e lungimirante che metta assieme energie finanziarie, competenza amministrativa e soprattutto una cornice operativa nella quale possano le imprese del territorio, le professioni, il mondo del commercio, la politica fattiva e il mondo della cultura inserire il proprio contributo in una visione finalmente coordinata della città. Oggi di fatto l’intera filiera dell’edilizia è bloccata da una paralisi amministrativa senza precedenti, e tutto questo penalizza non soltanto l’economia ma anche quella coesione sociale ormai persa nelle tante periferie urbane ormai abbandonate al degrado.
Per evitare che i prossimi e ultimi mesi di questa legislatura comunale possano essere di sola agonia – conclude la nota, ANCE Taranto, con la propria volontà di riscatto e la disponibilità di tutto il mondo produttivo, è ancora a disposizione di tutti coloro davvero interessati a giocare una partita decisiva per il futuro di questa città.»